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Nel marzo del 2009 i due maggiori partiti del centrodestra italiano, Forza Italia e Alleanza Nazionale, insieme a diverse altre sigle minori, sono ufficialmente confluiti all'interno di un nuovo soggetto politico, il Popolo della Libertà. Il Pdl sembrava mettere a disposizione il necessario insieme di legittimità, coerenza e forza elettorale, coniugando, attraverso l'elaborazione di un quadro valoriale e progettuale comune e condiviso, due realtà politiche diverse per genesi, storia ed identità. Con questo lavoro si vuole dimostrare che quel progetto è praticamente fallito sia a livello organizzativo sia, in parte, a livello politico, attraverso l'analisi delle premesse e delle cause già presenti in fieri nelle modalità di costituzione e nella progressiva strutturazione organizzativa e decisionale. Oggi il Pdl si sta avviando verso l'ennesima trasformazione le cui coordinate sono ancora tutte da definire, a sua volta Fini sembra aver perso di vista il progetto di una destra moderna e moderata bloccato dai tatticismi di breve periodo. Quale futuro è possibile immaginare per il centrodestra italiano? Il momento storico-politico sarebbe favorevole all'elaborazione di nuove forme di rappresentanza, ma quali forme, con quali leader e rispetto a quali progetti ideali e politici è ancora tutto da definire.